Una settimana diversa

Questo post inizia diversamente, prima di tutto da un computer diverso dal solito e seconda cosa con un umore diverso. Oggi sono proprio contenta e soddisfatta di ci ò che ho fatto questo weekend.
E' stato pieno di sorprese, gioie e perché no di emozioni. E' sempre un po' così, o faccio un sacco di cose tutte assieme o nulla.
Iniziamo dal mio giovedì. Dopo un mercoledì caldo e pieno di sole siamo passati a una i ornata piena di vento e con meno 5 gradi. Dove avrei potuto passare una giornata così fredda se non all'aperto a guardare una partita di calcio? E così ho fatto. Mi sono coperta con quattro strati di vestiti, una sciarpa, cappello, guanti e coperta e mi sono avventurata fuori. Tutto per amore per una sorella. La partita  iniziata alle 4 e mezza e fortunatamente causa concerto del coro ce ne siamo andati mezz'ora prima. Ogni minuto fa la differenza. Per il resto della giornata ho avuto freddo dentro, anche quando alle ormai  11.30 di sera me ne sono andata a dormire. Orario strano per me in quanto di solito le mie 9 ore di sonno iniziano alle 9.30 esatte.
Il venerdì  andato meglio, forse per il sole e i 15 gradi che mi hanno riscaldata un po' o per il weekend entusiasmante più vicino. Ho lavorato per 2 ore al mio progetto di inglese, ma la quantità di lavoro che mi terr a' occupata per il resto del mese e' indescrivibile. Quello su cui sto lavorando adesso si tratta di estrapolare parti delle mie interviste registrate per metterle insieme in un unico audio. 2 ore per sole due registrazioni e altre 7 da andare. Auguratemi buona fortuna perché ne avrò bisogno. La sera io e Olivia ci siamo dedicate a fare da babysitter e così ho guadagnato un po' di soldi per comprarmi un'altro paio di scarpe. I sogni non finiscono mai.
Sabato mattina in piedi alle 6, telefono in tasca e borsa in mano e via direzione scuola. Con il solito pullman giallo ci siamo avviati verso l'Eastern Shore, posto che chi mi segue dovrebbe conoscere. Se no vi ricordate  dove sono andata a dicembre per prendermi cura per una giornata dei bimbi messicani. Questa volta, visto il tempo splendido, e' stato più facile organizzare attività all'aperto. Quindi tra un "hola" e un "Como te llamas?" abbiamo iniziato la nostra giornata sportiva. Il campo da calcio era stato diviso i 4 stazioni diverse, ciascuna delle quali era organizzata d a due capitani che facevano eseguire dei percorsi con il pallone da calcio a bambini di diversi gruppi di eta'. A me sono stati assegnati i più piccoli, con 4 o 6 anni. Li adoro. Con Juan, Brian, Alex, e 2 bimbe ci siamo messe da fare per superare ogni postazione e guadagnare una stellina. Non tutto e' stato rose e fiori per ò, nell'ultima postazione una bimba è venuta verso di me e mi ha sputato direttamente sulla maglia. Ero senza parole e molto arrabbiata, ma non essendo sua mamma sono poche le cose che io le potessi dire. Con calma abbiamo raccolto l'ultima stellina e ci siamo diretti dentro dove ci aspettavano le matite colorate e il nostro pranzo. Li abbiamo fatti mangiare e poi siamo usciti per le ultime attività della giornata. Queste erano dedicate ai pap à che dopo una giornata a vedere i propri figli giocare a calcio fremevano dalla voglia di mettersi in campo e finalmente giocare contro i ragazzi della mia scuola. Chi secondo voi avrà vinto tra Americani e Messicani? Quest'ultimi ovviamente e con un gran vantaggio. Sentire le urla in spagnolo mi ha fatto così felice, é una lingua che ho sempre amato, desiderato studiare e che ho sempre un po' capito. Adesso ho la soddisfazione di essere in grado di rispondere.
Oggi, domenica, mi sono svegliata alle 8.30 di mattina, (anche qui c'e' qualcosa di strano in quanto la mia solita sveglia dominicale é verso le 9.30) e mi sono preparata per uscire con Jimmy, il quale dovreste ormai conoscere. Lui e sua moglie mi sono venuti a prendere e ci siamo diretti a prendere la exchange student thai, Tao. Poi in macchina siamo andati a Virginia Beach che non aveva niente di simile da quella che mi ricordavo di questa estate. Non solo era deserta, ma con il vento che tirava era da far venire i brividi, letteralmente. Abbiamo mangiato un po' di pesce e poi ci siamo messi in macchina. Il centro della città era bloccato per una maratona in onore della celebrazione irlandese e quindi abbiamo dovuto tagliare per delle stradine. Non avremmo potuto fare di meglio, le ville erano maestose e i miei "ohhh" a non finire. Era spettacolare veramente. Con la convinzione che prima o poi mi potrei permettere di comprare una di quelle case mi sono addormentata. La stanchezza si è fatta sentire per la prima volta in 4 giorni. Tornata a casa sono stat accolta da un abbraccio di Olivia e da un "mi sei mancata oggi" che
mi ha fatto uscire un sorriso a 32 denti. Adesso sono le 7.15 e il buio sta finalmente scendendo. Il camino e acceso e i cuor pronti a una nuova nevicata stanotte e domani. Speriamo sia l'ultima per quest'anno. Sono stanca di mettere gli UGG a scuola e pronta per finalmente mettermi le scarpe che ho ordinato. Ciao ciao Inverno.

A presto,
Joycie Poicie.



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