Uniti nonostante la distanza

Non so cosa potrebbe uscire da questo post, per questo cercherò di non allungarmi troppo. I miei occhi sono aperti, le mia mani funzionano, ma non posso dire la stessa cosa sul mio cervello. La sveglia stamattina è suonata all'alba, letteralmente. Essere in piedi alle 4 è dura, soprattutto per una diciottenne, ma l'ho fatto per amore e famiglia. Oggi negli Stati Uniti e in molteplici paesi del mondo si festeggia la festa del papà, ho sempre pensato fosse strano che l'Italia non fosse tra questi. Oltre ad essere Father's day è anche il 15 giugno e quindi data fella fatidica triathlon di Bob. Quale miglior regalo se non fare da supporto durante il miglio di nuoto, 40 chilometri in bici e i 10 chilometri di corsa. E così io e Sue ci siamo messe sulla sponda del fiume, dove un enorme gruppo di persone si è tuffato nell'acqua alle 6.45 del mattino. Ammetto, che coraggio. Era bello vedere i sorrisi sulle facce delle persone, nonostante l'orario o la temperatura loro erano lì, pronti a tuffarsi e a finire qualcosa per la quale si sono preparati per mesi. Noi tra un sbadiglio e l'altro abbiamo aspettato la fine della parte in acqua per poi spostarci verso Starbucks e Panera (Non potete capire quanto sono buoni fino a quando li avrete provati). 


All'incirca 3 ore dopo è arrivato alla fine e così dopo applausi etc etc ci siamo messi in macchina per tornare a casa.
Questa settimana non mi ha riservato nulla di speciale se non fosse per il tanto aspettato dai Mondiali e il tristissimo addio di Cameron. Iniziando da quest'ultimo, dicono sempre che dire ciao ed addio sono le cose più difficili che ti possano chiedere di fare. Posso confermare. Non sai mai cosa provi fino a quando ti ritrovi nel momento e così la mia imposizione di non piangere è svanita una volta vista la macchina partire. Sembra da deboli, ma piangere a volte serve, lasciar andare tutto ciò che abbiamo dentro ci aiuta a ripartire da zero e con nuove speranze. La mia adesso è che questi anni che passeranno tra la mia partenza e la prossima visita passino velocemente.
Forse per riempire il tempo o semplicemente per finalmente vedere un evento mondiale sulla tele americana ho praticamente guardato ogni partita dal primo calcio tra Brasile e Croazia. Se c'è un momento durante il quale mi è veramente mancata casa è durante queste partite, ormai si sa che l'America preferisce di gran lunga il football al calcio e quindi non è sentito molto come in Europa, rendendomi una delle uniche fanatiche nel posto dove vivo. Fortunatamente la mia famiglia di calcio ne capisce avendo 3 calciatori in casa e quindi ogni tanto trovo un po' di compagnia a quelle ore passate sul divano con maglietta azzurra o arancione. Le previsioni per la prossima settimana mi rendono già più felice, non solo non ci sarà nessun tornado, ma anche dal punto di vista sociale o dei programmi.
Giusto per iniziare bene vado a farmi un pisolo per prepararmi a questo sleepover di stasera.
A domenica prossima!
Joycie Poicie.


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